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€ 69
Al centro del gruppo del Sella in un ampio e arido pianoro dall'aspetto lunare si trova il rifugio Boè.
Anche questo come tutti i primi rifugi sorti nelle dolomiti fu costruito da una sezione del DOAV nel lontano 1898.
Fu la sezione di Bamberga ad erigerlo, in muratura e con un'ampia veranda: era noto come Capanna di Bamberga al Boè.
Devastato nel corso della Prima Guerra mondiale, nel 1921 passò alla SAT (Società Alpinisti Tridentini) insieme ad altri 13 rifugi, sempre del DOAV: la SAT nel 1924 lo rese nuovamente agibile col nome di RIFUGIO BOE'.
Negli anni successivi il rifugio fu ampliato in più occasioni con l'aggiunta di vari corpi, ora in muratura, ora in legno.
La passione per la montagna unita alla tradizione culinaria di famiglia, ha portato ad offrire piatti della cultura ladina, semplici e genuini.
Dai canederli della nonna, passando per la polenta e formaggio fuso, che con cura Lodovico prepara, vi aspettano anche lo strudel, le nostre torte fatte “in rifugio”....
e tanto altro!!
Ci troviamo al centro del Gruppo del Sella e numerosi sono i percorsi “doloMITICI” per raggiungerci.
Vi consigliamo, in base alla vostra esperienza e capacità, di consultare la cartina ed eventuali guide per trovare il percorso a voi più consono.
Il più gettonato è sicuramente il sentiero 627.
Dopo aver preso la funivia del Sass Pordoi, percorrendolo, potete raggiungerci in circa un'ora di camminata.
Escursione al Piz Boè dal Passo Pordoi
Il Piz Boè con i suoi 3.152 metri è la montagna più alta del Gruppo del Sella.
Esistono numerose vie di accesso alla cima, in questo articolo ho descritto la più utilizzata che prevede l’utilizzo della Funivia Sass Pordoi. Durante il mese di agosto cercate di salire per primi (la prima corsa è alle nove) perché dopo si formerà un vero e proprio corteo verso la vetta del Piz Boè.
Per chi ha buone gambe consiglio di partire all’alba dal Passo Pordoi così da anticipare il traffico della funivia e godersi il Piz Boè senza affollamenti come descritto nella sezione varianti.
La salita al Piz Boè è una delle escursioni della zona più famose e frequentate. Il panorama è splendido e probabilmente si tratta del 3.000 più semplice da raggiungere. La presenza della funivia porta turisti a frotte ma non bisogna sottovalutare la breve salita finale alla vetta. Si tratta infatti di un sentiero in alcuni tratti attrezzato. Seppur semplice e senza la necessità di legarsi non è da affrontare se non si è adeguatamente preparati ed equipaggiati.
Alle famiglie consiglio di visitare la zona attorno all’arrivo della funivia che offre bellissimi scorci paesaggistici. Proseguire verso il rifugio Forcella Pordoi è semplice e su sentiero escursionistico. Per continuare poi verso il rifugio Piz Boè, anche senza salire in vetta, occorre invece superare qualche tratto attrezzato seppur semplice.
I sentieri, mantenuti in ottime condizioni, si sviluppano all’interno di un paesaggio lunare tra rocce e detriti.
All’arrivo della funivia potrete pranzare così come potrete ristorarvi ai successivi due rifugi appena citati.
L’avvicinamento in macchina al Passo Pordoi è su strada in ottime condizioni e larga. Giunti al Passo un enorme parcheggio vi permetterà di lasciare comodamente la vostra vettura vicino alla partenza della funivia.
Dal 20 giugno alla prima domenica di ottobre.
Lodovico Vaia, in tenera età, adorava passare le estati ai piedi della Marmolada, dove allora sorgeva il rifugio Fedaia gestito dalla famiglia.
Da qui nacque la grande passione per la montagna e l’alpinismo, che portò Lodovico a diventare portatore e in seguito
guida alpina.
Dopo anni di attività, durante i quali era diventato anche istruttore nazionale delle Guide e del Soccorso Alpino, ha voluto realizzare il suo sogno di diventare gestore di rifugio, come prima lo era stato suo nonno Lodovico.
Dal 1990 Lodovico insieme alla moglie e alle tre figlie, gestisce il Rifugio Boè.
Adesso il rifugio è animato anche dai nipoti, che fin da piccoli hanno passato le loro estati in
alta quota. La famiglia Vaia, insieme allo staff del rifugio, vi aspettano nella magica atmosfera lunare dell’Altopiano del Sella.